Il microbiota, fino a pochi anni fa chiamato genericamente “flora intestinale“, continua ad essere studiato e da questi studi emergono sempre nuove informazioni e scoperte.
Infatti studi recenti mettono in evidenza l’eventuale ruolo che la microflora intestinale potrebbe avere nel meccanismo di insorgenza e progressione del tumore del colon-retto, il più diagnosticato in Italia nel 2015 e dopo quello al polmone, il più letale.
Uno studio presentato all’ultimo congresso della Società Americana di Genetica a Baltimora da parte di ricercatori dell’Istituto di Genetica, Biologia Molecolare del Minnesota prova la presenza di più alterazioni del codice genetico della flora microbica di adulti con questo tipo di tumore rispetto a soggetti sani.
Questo starebbe a significare che specifici batteri sono associati a specifiche variazioni del DNA responsabili del tumore.
Quindi l’intervento terapeutico potrebbe comprendere la specie batterica mancante o alterata, tenendo conto del dato pubblicato, sempre recentemente, su Science che ha dimostrato una risposta differente alla chemioterapia in base alla composizione della flora intestinale.
Recenti studi scientifici provano gli effetti positivi delle onde mentali della meditazione sull’intestino, in particolare la meditazione trasforma il microbiota.
Quello che in passato veniva chiamata “flora intestinale” è oggigiorno chiamato più correttamente “microbiota“. Infatti il termine microbiota allarga il concetto di flora intestinale e lo approfondisce, non solo indica la vasta popolazione tra le 500 e 10.000.000 di specie differenti di microorganismi formata da batteri, virus e funghi che popolano il nostro intestino e si comportano in maniera simbiontica, ossia coordinata. Per questo è importante prenderci cura del nostro microbiota: se noi ci prendiamo cura di lui, lui si prenderà cura di noi, essendo nostro simbionte!
Il microbiota di ciascuno di noi, inoltre, risente più o meno favorevolmente degli impulsi che gli arrivano tramite i cento milioni di nervi del secondo cervello cioè l’intestino. Quest’ultimo ha un sistema nervoso enterico formato dallo stesso tessuto del sistema nervoso centrale.
Uno studio eseguito ad Harvard, dimostra come la meditazione influisca positivamente sui disturbi gastrointestinali in genere, sulla sindrome del colon irritabile e sulle MICI, viceversa lo stress influisce negativamente sul microbiota determinando il passaggio da uno stato simbiotico ad uno disbiotico della nostra vastissima flora gastrointestinale.
Si aggiunge quindi un’altro beneficio della meditazione, non solo a livello di serenità e tranquillità mentale e psicologica, me anche a livello fisico.